La lettura al tempo del coronavirus: qualche idea

2 Mar, 2020 da

libro che volaSei a casa per via dell’allarme coronavirus, oppure hai deciso – come suggerivo in un articolo di qualche giorno fa – di spegnere radio, social, tv e hai magicamente scoperto di avere del tempo libero? Perché allora non godertelo anche leggendo un po’?

Per aiutarti nella scelta ho pensato di offrirti qualche consiglio di lettura. Leggere fa bene, è una vera e propria medicina, cura la solitudine, l’ansia, la tristezza, la mancanza di fantasia e tanto altro ancora. Sempre che si scelga con cura il libro cui dedicarsi.

I gusti personali, ovviamente, non sono materia di giudizio, ma – gusti a parte – quello che voglio tentare oggi è di suggerire qualche idea dettata logicamente dalle mie simpatie personali e dalla situazione attuale.

Comincerei proponendoti qualche libro divertente per evadere almeno per qualche ora da questa atmosfera apocalittica.

Quattro sono i libri che mi balzano subito in mente quando penso a questo genere: La versione di Barney, di Mordecai Richler; Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, di Roy Lewis; La guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams e Tre uomini in barca (per tacer del cane), di Jerome K. Jerome, più datato, ma sempre un grande classico.

A questo punto non posso evitare di citare la saga di Malaussene e della sua sgangherata famiglia, di Daniel Pennac. Dal primo e insuperabile Paradiso degli orchi a tutta la serie. O, ancora, i libri di Stefano Benni, per venire ad un autore nostrano.

Un’alternativa al genere comico è il giallo, quello di qualità ovviamente. In questo frangente propongo di evitare i sia pur grandi scrittori nordici di gialli, dal momento che i loro libri risultano spesso, a mio modesto parere, troppo cupi o efferati. In questo momento hai bisogno infatti di ridurre il tuo livello di ansia, non di aumentarlo.

Tralasciando anche autori già molto conosciuti, magari per qualche serie televisiva, penserei a questo punto – se sei appassionato anche di storia – ai libri di Ben Pastor, ambientati durante la seconda guerra mondiale, nei quali l’intrigo giallo è quasi un alibi per un magistrale racconto dei fatti di quell’epoca e il suo protagonista – l’ufficiale-investigatore tedesco Martin Bora – un uomo tormentato e molto attuale.

Personalmente amo parecchio anche i personaggi di Fred Vargas, sia i Tre Evangelisti, che lo stralunato “spalatore di nuvole” Adamsberg, sopratutto quello dei primi romanzi, così come tutta la sua squadra. Non sono solo i personaggi a colpire nei libri della Vargas, ma anche le atmosfere che ti fanno venire voglia di correre a Parigi e di ripercorrere i passi di questo affascinante e insolito commissario.

Per andare invece su un giallo più “classico”, con una lettura facile e coinvolgente, consiglierei Robert Galbraith che altri non è se non lo pseudonimo della Rowling di Henry Potter. Il suo detective Cormoran Strike e la sua socia Robin Ellacott sono davvero simpatici e ti affezionerai subito a loro.

Con un’ambientazione meno attuale, siamo all’inizio del secolo scorso, proporrei la serie dei Delitti Mitford della scrittrice Jessica Fellowes, con le sei mitiche sorelle Mitford come protagoniste.

Se sei uno che si consola pensando a chi sta peggio, non puoi non leggere allora i libri di Petros Markaris ambientati ad Atene durante la tremenda crisi economica degli ultimi anni. Il suo commissario Costas Charitos, che si rilassa leggendo il vocabolario di greco, è un personaggio umano, vero e indimenticabile.

Se invece hai bisogno di mettere un po’ di distanza con l’attualità, ti consiglio due maestri e grandi giallisti italiani del passato: Giorgio Scerbanenco ed Ezio D’Errico,

Tralascio volutamente ogni citazione di libri che vedano la presenza di serial killer o il racconto di crimini efferati perché sono convinta che a livello energetico in questo momento non siano salutari.

Se sei vissuto fino ad oggi senza leggere i grandi del passato, cerca di metterci subito una pezza leggendo almeno I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe, Il segno dei quattro di Arthur Conan Doyle, Il porto delle nebbie di George Simenon e Assassinio sull’Oriente Express di Agatha Christie, anche se temo avrai già visto mille volte il film. Per terminare con un classico nostrano citerei anche Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, di Carlo Emilio Gadda.

A proposito di Edgar Allan Poe. Lo so, non sarà molto rilassante, ma se hai tempo e vuoi abbeverarti alla fonte della letteratura gotica che ha ispirato tanti scrittori del calibro, ad esempio, di Patrick Mc Grath, approfitta per leggere l’opera omnia di Poe, un maestro. Potrebbe essere anche un’ottima cura per la tua ansia da coronavirus: dopo aver provato il crescendo di tensione che i libri di Poe sanno comunicare, riderai sopra a quella che provi in questo momento.

Esulando dal genere giallo o da quello divertente e solo se non sei facilmente impressionabile, voglio consigliarti per concludere un romanzo incredibilmente attuale: Cecità, di Josè Saramago.

Buona lettura!

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