Vitamina D: panacea di tutti i mali?

22 Apr, 2021 da

vit DDella vitamina D avevo parlato nel lontano 2015 con un articolo  dedicato a quella che oggi è prepotentemente tornata alla ribalta grazie al Covid-19.

Da misconosciuta vitamina (in realtà è molto più di questo), prescritta un tempo dai medici quasi solo alle donne che soffrivano di osteoporosi, sembra ora diventata la panacea di tutti i mali, coronavirus in primis.

Ovviamente non è così. Non esiste alcuna sostanza o alcun alimento miracoloso, in grado cioè di risolvere da solo ogni problematica. Esistono però sostanze che, se presenti nel corpo nella giusta proporzione, possono contribuire più di altre alla nostra salute.

Recenti ricerche suggeriscono infatti che quasi ogni cellula del nostro corpo possiede dei recettori per la vitamina D ed è proprio per questo che tale sostanza ha effetti di così ampia portata sul nostro organismo.

Tale vitamina, infatti, supporta il sistema immunitario, la funzione cellulare, la regolazione degli zuccheri nel sangue, la salute ossea, l’assorbimento del calcio, il mantenimento di una corretta pressione sanguigna.

Cos’è la vitamina D?

É una vitamina, o meglio, un pro-ormone, liposolubile che sintetizziamo dal sole, da alcuni cibi e che otteniamo eventualmente da supplementi quali gli integratori.

Dovrei quindi assumere un integratore di vitamina D?

La vitamina D si sintetizza grazie al sole e inserendo alcuni alimenti con regolarità nella nostra dieta. Molto spesso però tutto ciò non basta (v. quanto scrivevo nell‘articolo sopra citato). 

Posto che lo stile di vita, il colore della pelle, l’età, la stagione e altri fattori portano a suggerire mediamente alla maggior parte di noi un’integrazione, l’unico modo per saperlo con certezza è fare un dosaggio di vitamina D tramite un esame del sangue.

Assumere vitamina D se non serve non ha, infatti, alcuna utilità, non conferisce alcuna superimmunità, anzi, a lungo andare e soprattutto se se ne assumono dosaggi significativi, potrebbe anche essere deleterio.

Quando è più probabile una carenza? Un piccolo test:

Secondo le statistiche, tra il 20 e il 40 per cento della popolazione mondiale ha livelli insufficienti di vitamina D nel sangue.

Per scoprire se è probabile che anche voi rientriate in questa percentuale, fate questo rapido test. Se la risposta alle domande è “si”, il rischio di carenza è per voi elevato.

  1. Vivete lontano dall’equatore o siete nella stagione invernale? É infatti quasi impossibile riuscire a sintetizzare vitamina D dal sole in certe stagioni o vivendo a certe latitudini, anche se trascorrete molto tempo all’aperto.

  2. Avete una carnagione o una pelle scura? La melanina, infatti, riduce la capacità di sintetizzare vitamina D dalla luce solare.

  3. Avete più di 50 anni? Con l’età, infatti, diminuisce l’abilità del corpo di sintetizzare vitamina D.

  4. Soffrite di qualche malattia cronica, di malassorbimento intestinale o siete obesi? Spesso chi soffre di queste patologie ha difficoltà nell’assorbire e metabolizzare la vitamina D.

  5. Assumete regolarmente farmaci che interferiscono con il metabolismo della vitamina D (antiepilettici, antiretrovirali, antimicotici, glucocorticoidi ecc.)?

  6. Esponete poco la vostra pelle al sole? Trascorrete la maggior parte del tempo al chiuso? Anche in questo caso correte il rischio di non riuscire a sintetizzare sufficiente vitamina D.

Il valore ideale di vitamina D

Secondo l’indicazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), il valore ideale, in assenza di patologie, si attesterebbe tra i 20 e i 40 ng/mL.

A seconda del dato di partenza, che in molti casi si aggira sotto la decina di unità (arrivando a volte a valori di 8-9), l’entità dell’integrazione sarà per ognuno diversa, così come potrà essere differente a seconda dell’età, dell’alimentazione e dello stile di vita individuale.

Le forme di vitamina D

Normalmente ci sono due forme di vitamina D sotto forma di integratori venduti sul mercato:

  • la vitamina D2 (ergocalciferolo), derivante da lieviti o funghi (adatta quindi ai vegani)

  • la vitamina D3 (colecalciferolo) sintetizzata invece negli organismi animali

Entrambe le forme di vitamina D aiutano ad incrementarne i livelli nel sangue, ma la vitamina D3 pare faccia un lavoro migliore sia nell’ottimizzarne i livelli, che nel mantenere tali livelli più a lungo. Per questo motivo, a meno che non vogliate evitare ogni prodotto di derivazione animale, il consiglio è quello di scegliere un integratore che contenga vitamina D3.

Interazioni e sinergie con altri nutrienti

I seguenti nutrienti supportano il ruolo della vitamina D e beneficiano della presenza di tale vitamina nell’organismo.

Calcio

L’assorbimento del calcio è migliore in presenza di adeguati valori di vitamina D. Questo è il motivo per il quale tale vitamina è così importante per la salute delle nostra ossa. Attenzione, però, che assumere vitamina D e calcio in eccesso ci espone al rischio che il calcio si depositi dove non deve, ad esempio a livello dei reni o delle arterie.

Vitamina K

Aiuta a dirigere il calcio dove è necessario (in primis le ossa), prevenendo il rischio di cui si diceva prima.

Magnesio

Può aiutare l’organismo a convertire la vitamina D in forme metabolicamente più attive. Per questo, in caso di insufficienza di vitamina D nel sangue, assumere vitamina D insieme a magnesio è più efficace rispetto ad assumere solo vitamina D.

State al sole almeno 10-20 minuti al giorno

Prima ancora di assumere un integratore, o insieme alla supplementazione quotidiana, cercate di stare all’aperto almeno una ventina di minuti al giorno esponendo al sole viso, braccia, mani e magari gambe. Il sole, come abbiamo detto, aiuta la sintesi della vitamina D, in più è gratis.

Vitamina D e sistema immunitario

Secondo la scheda informativa pubblicata dall’AIFA che trovate in fondo all’articolo, oltre all’azione esercitata sulla formazione e sulla mineralizzazione dell’osso, nonché sulla contrattilità muscolare, la vitamina D esercita anche un effetto immunomodulante.

Questo non significa che per sostenere il vostro sistema immunitario sia indicato assumere indiscriminatamente forti dosaggi di vitamina D. Se, però, verificate una bassa presenza di vitamina D nel sangue, il vostro sistema immunitario potrebbe non riuscire a svolgere adeguatamente il suo ruolo di protezione, rendendo così consigliabile un’adeguata integrazione.

L’insufficienza di vitamina D, infatti, è correlata al rischio di infezioni più frequenti e più severe, come nel caso di quelle respiratorie.

Infine, ricordate sempre che la salute del vostro sistema immunitario, così come del vostro corpo in generale, dipende per lo più da uno stile di vita sano, Dipende, cioè, da quello che mangiate, dall’attività fisica che fate, dall’aria che respirate, dalla cura che mettete nel coltivare e nel lasciar esprimere la vostra spiritualità, così come la vostra creatività, le vostre relazioni. Gli integratori possono essere utili, ma devono appunto “integrare”, non sostituire un modo di vivere corretto.

Vitamina D e coronavirus

Cominciano ad essere numerosi gli studi internazionali che sottolineano il beneficio della vitamina D sia per prevenire, che per trattare il coronavirus (ovviamente non in via esclusiva), ma non c’è accordo sull’argomento da parte del nostro Ministero della Salute che infatti sul suo sito specifica che “non esistono, ad oggi, evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati) di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (ad esempio vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato“,

A fronte di tale posizione, gli studi pubblicati (ad esempio sul motore di ricerca PubMed) evidenziano invece la presenza nei pazienti affetti da coronavirus di bassi livelli di vitamina D nel sangue, associando la severità dei sintomi e gli esiti più infausti ad una più marcata carenza di tale sostanza. Ovviamente non si tratta di studi conclusivi o ad ampio spettro, ma tali evidenze sono state sufficienti a far affermare alla Royal Society inglese che “non c’è nulla da perdere e tutto da guadagnare” nel suggerire alla popolazione un’adeguata supplementazione di vitamina D.

Rivolgetevi ad un professionista

Per concludere, in caso di dubbi, soprattutto in presenza di patologie, il consiglio è comunque sempre quello di rivolgervi ad un medico o ad un professionista con competenza sull’argomento.

Scheda AIFA sulla vitamina D:

SCHEDA_CITTADINO_VIT-D_31.10.2019

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