Il taccuino del naturalista. Esplorare la natura coi cinque sensi.

7 Mag, 2014 da

L’ho trovato per caso, sempre che il caso esista davvero, questo libro del famoso botanico inglese Richard Mabey e mi ha subito catturato. Parte dalla convinzione che i nostri sensi siano uno strumento privilegiato di conoscenza e di comunicazione con la natura, da cui nemmeno lo scienziato può prescindere. Con un incipit così poteva forse non sembrarmi subito interessante?

E non si è smentito nemmeno leggendolo. Più che di un saggio si tratta quasi di un testo poetico all’interno del quale Mabey ci regala una serie di meditazioni sul mondo della natura che prendono spunto dai cinque sensi e ci conducono in un vero viaggio alla scoperta del mondo che ci circonda e di cui siamo parte.

Di lui scrivono sia un “naturalista romantico”, definizione di cui – mi pare – vada abbastanza fiero forse perché, come scrive, propende per una concezione della natura in cui essa “non è una macchina da dissezionare con obiettività, ma una comunità di cui noi osservatori siamo parte integrante”.

Racconta all’inizio del suo libro di come la passione per il mondo naturale gli sia venuta sin da bambino, quando faceva esperimenti in laboratorio e in campo nella casa di famiglia confinante con una grande estensione di terre incolte, un tempo parco di una residenza georgiana appartenuta allo zio di Graham Green.

I capitoli successivi sono ognuno dedicato ad uno dei nostri sensi, cosa che gli dà lo spunto per digressioni quasi filosofiche, che partono però sempre dall’esperienza e che sono in grado di aprirci un orizzonte sconosciuto e sempre scientificamente ineccepibile, sulle specie vegetali e animali che dividono con noi questo pianeta.

Concludo con un altro passo: “Ciò che spero emerga dai saggi raccolti in questo libro è quanto potenti si dimostrino i nostri sensi, che di solito agiscono da soli, quando vengono guidati dall’immaginazione. La comprensione scientifica e il miglioramento della tecnologia possono aprire nuove prospettive, ma siamo solo noi a poter usare tutto questo per poter cambiare il nostro punto di vista consueto. Anche il linguaggio, un dono speciale riservato agli umani, diventa a sua volta uno strumento di trasformazione: può ampliare l’immaginazione in modo altrettanto straordinario di un microscopio ad elettroni”.

A questo punto non mi resta che augurarvi Buona lettura!

 Richard Mabey

Il taccuino del naturalista. Esplorare la natura coi cinque sensi

Ponte alle Grazie

 

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