Bambino 10 anni, stanco in primavera

5 Giu, 2013 da

Vorrei chiedere alla dottoressa naturopata che cosa posso fare con mio figlio di 10 anni che è sempre stanco quando arriva la primavera. Poi, con questo strano tempo così variabile, sta impazzendo. Lo faccio dormire molto eppure lui continua a dirmi di essere molto stanco. Gli ho fatto fare le analisi del sangue ed è tutto a posto. Posso dargli dei fiori di Bach?
Federica

L’esperto risponde >>

Cara Federica,
se ha già appurato con il pediatra che non esistono cause organiche cui imputare questa eccessiva stanchezza primaverile, posso consigliarle di agire come prima cosa sull’alimentazione.
In primavera, infatti, il nostro organismo smaltisce le tossine accumulate durante l’inverno e questo lavoro può portare una sensazione di stanchezza maggiore del normale. Per rendere il compito più facile al nostro corpo, quindi, possiamo, ad ogni cambio di stagione, fare un mese di depurazione consumando solo alimenti freschi, possibilmente crudi o che necessitino di cotture rapide e leggere.

Via libera al consumo di frutta e verdura cruda (possibilmente biologica) in tutte le forme, anche sotto forma di frullato o centrifugato. Eliminiamo insaccati e alimenti industriali, soprattutto quelli contenenti zucchero e cereali raffinati o, ancor peggio, additivi di ogni genere e grassi idrogenati. Per individuarli, abituiamoci a leggere sempre le etichette di quello che acquistiamo, soprattutto se destinato ai nostri figli: ci renderemo immediatamente conto che il 90% di quello che troviamo sugli scaffali del supermercato, su quegli stessi scaffali dovrebbe essere lasciato. La nostra spesa diventerà così velocissima perché solo pochi prodotti avranno il diritto di entrare nel nostro carrello e quindi nella nostra dispensa!

Più che farlo dormire molto, inoltre, lo stimolerei, gradualmente, a fare moto fisico all’aperto: andare insieme in bicicletta nel verde o camminare insieme in un parco, giocare e saltare, lo aiuteranno senz’altro a ritrovare quelle energie che pare aver perso. A volte la stanchezza può essere anche di natura psicologica oltre che fisica.
Se proprio è troppo stanco, magari perché non si è mai ripreso da una brutta influenza o da un virus che l’ha messo ko e pare non reagire, oltre logicamente a continuare negli accertamenti medici per andare a fondo della cosa, potrei consigliarle per un mese almeno, rinnovabile in caso di bisogno, l’uso degli oligoelementi Oro, Rame e Argento. Una fialetta a digiuno, assunta per via orale sub-linguale tutti i giorni prima di colazione per 3 volte a settimana a giorni alterni, riducendo il numero delle assunzioni man mano che si assiste ad un miglioramento, fino a sospenderli.

Gli oligoelementi sono elementi chimici presenti negli organismo viventi (e quindi anche nel nostro organismo) in piccolissime tracce, alcuni dei quali definiti “essenziali”. Essi esplicano un’azione catalitica, permettono, cioè, l’esplicarsi delle reazioni e delle trasformazioni proprie del metabolismo. Una carenza di oligoelementi, perciò, indurrà un blocco enzimatico e, di conseguenza, uno squilibrio metabolico, con conseguenze negative sulla nostra salute.
La cosa migliore, comunque, soprattutto quando sono coinvolti i nostri bambini, è sempre quella di farsi seguire da un professionista.

Infine, ma non ultimi come importanza, i Fiori di Bach molto utili se la causa di questa stanchezza può in qualche modo ricollegarsi anche a un fattore emotivo: se è apatico, passivo e proprio non reagisce, Wild Rose potrebbe essere il fiore per lui; così come Walnut se per lui sono sempre difficili i momenti di cambiamento, siano di stagione o in generale nella vita. Se cambia spesso di umore, seguendo il tempo, Scleranthus, potrebbe essergli di aiuto; Hornbeam invece se la stanchezza precede l’attività fisica ed è legata ad una mancanza di motivazione, se, per intenderci, è del tipo “da lunedì mattina” maggiore al mattino, e va diminuendo via via nel corso della giornata, Olive se il bambino si sente esausto e la sua è una stanchezza soprattutto fisica.
Come vede le variabili e le possibilità sono molteplici, può cominciare osservando il comportamento di suo figlio, leggendo qualche libro o frequentando un corso che la aiuti a scegliere i rimedi giusti o rivolgendosi ad un professionista qualificato.

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