Quando mangiare è importante tanto quanto e cosa mangiare

11 Gen, 2019 da

cronobiologiaLeggevo nei giorni scorsi sul numero speciale di gennaio della rivista National Geographic dedicato al futuro della medicina (che recita nel sottotitolo “Scienza, tecnologia e antichi rimedi stanno trasformando la Sanità”) una breve intervista a Michael Roizen e Michael Crupain, due medici autori di un libro intitolato “What to eat when” uscito di recente negli Stati Uniti. Nel loro libro affermano che la ricerca recente conferma che per mantenere il peso forma, prevenire e curare alcune malattie e vivere una vita lunga, attiva e serena, ‘quando’ si mangia è importante tanto quanto ciò che si mangia.

Ovviamente tale informazione non poteva che trovarmi assolutamente d’accordo, ma mi ha anche fatto sorridere, perché viene presentata come scoperta recente della scienza una riflessione in realtà molto antica basata, da un lato, sull’orologio biologico e il ritmo circadiano e dall’altro sulla costante disponibilità di cibo su cui oggi, a differenza di epoche passate, possiamo fare affidamento e che renderebbe al nostro corpo superflua la necessità di “fare scorta” per il timore di morire di fame.

In effetti, la cronobiologia dei pasti o “crononutrizione” come viene chiamata dai due autori, non è un concetto nuovo o una scoperta recente, almeno per chi conosca le medicine tradizionali. In tutte le grandi medicine del passato, compresa la Medicina Cinese che ho approfondito più di altre, infatti, è imperativo per il mantenimento della salute l’invito a mangiare in maniera abbondante la mattina e decrescente man mano che la giornata procede.

Ciò è anche testimoniato da alcuni detti presenti in molte culture, anche occidentali: un detto tedesco, ad esempio, recita “invita l’amico a pranzo e il nemico a cena”, intendendo che se vuoi male a qualcuno basta servirgli un bel pasto luculliano la sera e la tua vendetta è compiuta. O, ancora, l’arcinoto proverbio che dice “colazione da re, pranzo da principi e cena da povero”, che suggerisce di procedere proprio come si diceva prima, cioè con pasti man mano più frugali e semplici andando dalla mattina alla sera. D’altronde i nostri anziani, memori di una cultura contadina semplice, ma empiricamente capace spesso di individuare comportamenti salubri, mangiavano per lo più durante le ore di luce, riservando alla sera il pasto più frugale della giornata.

Per quale motivo il nostro organismo sta meglio con la cronoalimentazione? E quali sono i benefici che essa può portare?

Iniziamo proprio dai benefici:

Miglioramento del sonno.

Sappiamo tutti quale impennata abbiano avuto i disturbi del sonno negli ultimi anni. Certo, in gran parte legati all’ansia, all’inquinamento elettromagnetico, all’iperstimolazione cui spesso PC, video, smartphone e così via sottopongono il nostro cervello in orari serali, alla menopausa e ancora si potrebbe continuare. Un fattore che però viene sottovalutato nella ricerca di una miglior qualità del sonno è proprio quello legato all’alimentazione. Mangiando di meno, in maniera più frugale, scegliendo cibi leggeri e semplici, osserveremo subito un impatto positivo sulla qualità del nostro sonno. Rimando all’articolo dedicato all’insonnia per ulteriori suggerimenti

Miglioramento del livello di energia durante la giornata.

Per funzionare correttamente il nostro organismo necessita di una adeguato livello di energia, quello che in medicina cinese viene chiamato ‘qi’. Una fonte importante di qi è proprio il qi alimentare (guqi), insieme a quello respiratorio (kongqi) e a quello originario (yuanqi), legato al jing. La dietetica, parte integrante della medicina cinese, ha così tra i propri compiti espliciti, proprio quello di fornire energia all’organismo per lo svolgimento delle sue funzioni. Perché ciò possa accadere nel modo migliore occorre però seguire alcuni comportamenti per far sì che il cibo possa essere trasformato nella maniera più efficace possibile dai nostri organi sì da estrarre il massimo del qi da ciò che ingeriamo durante la giornata. Uno di questi comportamento è il seguente.

Rispetto del funzionamento energetico dei nostri organi: il ciclo nictemerale

Uno dei concetti su cui si basa la dietetica cinese, così come la medicina cinese tutta e che sta ultimamente trovando eco e conferma anche nelle recenti ricerche scientifiche occidentali, è quello del ritmo circadiano, chiamato ciclo nictemerale, del corpo.

Nonostante il qi debba essere presente ovunque e durante tutto l’arco della giornata per svolgere le sue funzioni di nutrimento, protezione, trasformazione, comunicazione, riscaldamento e così via e permettere quindi di rimanere in vita, la sua presenza non ha un andamento uniforme, ma è soggetta ad un continuo movimento che presenta dei minimi e dei massimi per ogni organo o viscere, in base al momento della giornata.

In parole povere, questo significa che la funzionalità energetica dei nostri organi varia all’interno delle 24 ore, attraversando momenti di picco (in cui sono più attivi) e altri di minimo (in cui sono meno attivi).

In particolare, il momento di miglior funzionamento dei meridiani deputati alla trasformazione dei cibi (stomaco e milza) va dalle 7 alle 9 del mattino per lo stomaco e dalle 9 alle 11 per la milza. Ciò comporta che il momento in cui questi due organi sono maggiormente in grado di ricevere, digerire e assimilare i cibi coincide proprio con l’orario della colazione, il pasto che normalmente viene sottovalutato e frettolosamente consumato o addirittura saltato dalla maggioranza di noi.

Trascorse dodici ore, arriva il momento di minimo energetico: la fascia oraria dalle 19 alle 23, in cui solitamente consumiamo e digeriamo la cena, è in realtà quella in cui stomaco e milza funzionano al loro regime minimo. Per questo motivo, il pasto serale dovrebbe essere leggero e non contenere gli alimenti che questi due organi gestiscono con maggiore difficoltà.

Riduzione del rischio di sovrappeso e quindi di tutte le patologie correlate, con un impatto positivo sulla nostra salute generale.

Al mattino il nostro corpo, esattamente come accadeva per i nostri antenati, riceve un segnale ambientale che gli comunica l’abbondanza o la carenza di cibo. Una colazione abbondante e completa poco dopo il risveglio, rassicura immediatamente l’organismo sul fatto che può consumare energie senza preoccupazioni e attiva in modo completo tutti i sistemi metabolici, fisici e mentali, lavorando sulle secrezioni ormonali, sulle citochine, o sui peptidi di messaggio. In altre parole la percezione di disponibilità di energia dice al nostro organismo che può vivere al 100% l’intera giornata e che può consumare tranquillamente quello che viene introdotto tramite l’alimentazione: in una parola, il metabolismo può funzionare alla grande. Dato che il rallentamento metabolico è in genere una delle cause dell’incremento di peso, mantenere attivo il proprio metabolismo concorre a mantenere il peso forma o a recuperarlo in caso sia andato perduto.

Se al mattino non si consuma entro un’ora dal risveglio una colazione abbondante (e corretta), partono subito segnali destinati ai centri di regolazione ipotalamici del cervello che portano il metabolismo a rallentare. È proprio grazie a questo meccanismo che l’uomo ha evitato di morire di fame in epoche passate. Se non ci sono risorse a sufficienza, infatti, il corpo inizia a rallentare le funzioni non strettamente legate alla sopravvivenza e cerca di mandare a riserva tutto quello che può per superare i tempi bui. Tali funzioni però, sia pur non strettamente necessarie per l’immediata sopravvivenza, non sono di poco conto, si tratta infatti di funzioni quali quelle di risposta immunitaria, quelle relative all’eliminazione delle cellule cancerose, alle funzioni emuntorie del sistema linfatico, alla purificazione del sangue ad opera dei reni, alla ricostruzione dei tessuti muscolari.

Tutto questo è legato al ritmo delle secrezioni ormonali all’interno del nostro organismo Nella prima parte della giornata, infatti, funzionano gli ormoni deputati al consumo e alla produzione di calore ed energia. Siamo, cioè, in presenza della cosiddetta fase catabolica, quella rivolta al consumo. Tutto ciò che mangiamo a colazione, pertanto, sarà smaltito e impiegato dal corpo per funzionare e permetterci di svolgere le nostre attività in modo brillante, potendo contare su adeguate risorse.

Tutto quello che, invece, mangeremo a cena, verrà messo a riserva sotto forma di adipe, per futuri periodi di carestia, un tempo frequenti e oggi sicuramente più rari, se non inesistenti.

Quando andiamo a dormire, infatti, il corpo approfitta delle ore di sonno profondo per dare avvio – attraverso l’attivazione di un preciso quadro ormonale – alla fase di ricostruzione dei tessuti, la cosiddetta fase anabolica. Durante la notte vengono ripristinati i tessuti muscolari e connettivi lesi, vengono riparate e cicatrizzate le ferite, si ricompongono i corretti equilibri salini, si rinforzano i tessuti ossei e di sostegno, ed anche la mente mette ordine nella moltitudine di messaggi e segnali che hanno affollato il cervello durante il giorno.

Anabolismo, però, significa anche costruzione, immagazzinamento, accumulo. Il nostro organismo al momento del sonno elabora le risorse a disposizione e sceglie come orientare l’anabolismo notturno. E’ chiaro che se in quel momento si trova ad avere a disposizione grandi quantità di zuccheri e di grassi, tenderà a depositarli negli adipociti come scorte, invece che utilizzarli immediatamente come fonte energetica, come invece farebbe durante il giorno. In altre parole, ingrasseremo.

In termini e con immagini diverse, ma uguale nella sostanza, è quanto già millenni or sono affermava la Medicina Cinese, che suggeriva nelle sue regole alimentari di base, di nutrirsi soprattutto nella parte yang della giornata (il giorno) e con moderazione nella parte yin (la sera).

Secondo gli antichi medici e dietisti cinesi, infatti, per aiutare il corpo ad entrare bene nello yin, assecondando quel movimento di interiorizzazione delle energie caratteristico di questa categoria rappresentativa della realtà legata alla notte, bisogna evitare di appesantire l’organismo mangiando in modo pesante o troppo tardi la sera.

Per contrappunto, per potere avere a disposizione le energie sufficienti a svolgere i nostri compiti, occorre nutrirsi in modo corretto nella parte yang della giornata, proprio perché sarà lo yang del corpo a dover essere tutelato e rafforzato mettendogli a disposizione il cibo adatto nel momento adatto. In altre parole, possiamo, per analogia, vedere lo yang come il metabolismo in termini occidentali, ovviamente non limitandoci a questo.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.