Una cosa sola, come l’anima e il corpo
“Senza corpo, niente mente”. E se la circolarità di visibile e invisibile, di corpo-cervello-mente, portasse a un aumento e non a una perdita di realtà? Sì, a un di più di realtà, qual che sia. Alcune voci di donna, sia pure molto diverse tra loro, e accostate in libertà, sembrano testimoniarlo.
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Di vita dei corpi e delle anime ci parla Eloisa, dalla Francia del XII secolo. “Ecco un concetto più santo che filosofico: qui si tratta di saggezza, non di filosofia. Davvero fortunati gli sposi che, per una sorta di santo errore o per un felice inganno, grazie a un perfetto accordo conservano nella vita matrimoniale la loro purezza, e non praticando la continenza dei corpi, ma serbando il pudore delle anime”.
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Dallo stesso XII secolo, Ildegarda da Bingen argomenta di “una cosa sola come l’anima e il corpo”.
“Dio creò l’uomo dalla terra per mezzo del fango, che consiste nell’alito dell’anima e nella terra acquosa, ignea e aerea. E l’anima muove l’uomo con i quattro elementi, perchè la figura è modellata nella terra dal dito di Dio: mescolata dall’acqua, mossa dall’aria e cotta dal fuoco. Il corpo possiede il gusto, il gusto ha il piacere; l’anima possiede il desiderio e il desiderio la volontà. E se l’anima è come il fuoco, il corpo è come l’acqua e sono insieme. In questo senso l’uomo è opera di Dio… E in tal modo l’uomo e Dio sono una cosa sola, come l’anima e il corpo, poichè Dio fece l’uomo a sua immagine e somiglianza”.
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“Senza corpo niente mente”. E se nella disputa, mal posta e maldestra, tra spiritualismo e materialismo, tra anima e corpo, si smettesse di passare dall’una all’altra sponda o, peggio, di arroccarsi su una delle due, e si liberassero forze, energie, possibilità nel nome della com-prensione?
Laura Bosio – “D’amore e di ragione. Donne e Spiritualità”