Legame tra sovrappeso, obesità e cancro: quali evidenze

10 Ott, 2017 da

obeso mondoOggi voglio parlare di una conseguenza forse poco noto del sovrappeso e dell’obesità, facendo, in particolare, riferimento ad un articolo[1] pubblicato su Jama nei giorni scorsi.

Sebbene gli effetti del sovrappeso e dell’obesità sul diabete, sulle malattie cardiovascolari e su altre problematiche legate alla salute siano ormai ben noti, c’è tuttora poca consapevolezza del legame esistente tra sovrappeso e rischio di sviluppare alcune tipologie di tumore.

Una recente revisione di più di mille studi ha concluso che esistono sufficienti evidenze del legame tra sovrappeso, obesità e ben tredici tipologie di tumori, inclusi l’adenocarcinoma dell’esofago, il mieloma multiplo, il tumore al colon-retto, al fegato, alla vescica, al pancreas, all’utero, alle ovaie, ai reni, al seno per le donne in menopausa, alla tiroide. Dopo aver seguito circa 93.000 donne per 18 anni all’interno di una ricerca denominata “Nurses’ Health Study”, la conclusione cui si è giunti è che esiste una correlazione precisa tra aumento di peso e diverse tipologie di tumori.

L’obesità sta crescendo drammaticamente anche nel nostro paese e i dati più preoccupanti sono proprio quelli che riguardano i bambini. Secondo quanto riportato dal portale dell’epidemiologia per la Sanità Pubblica Epicentro (http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/sovrappeso.asp), i dati relativi a peso e altezza portano a stimare circa 4 adulti su 10 in eccesso ponderale: 3 in sovrappeso (con un indice di massa corporea – Imc – compreso fra 25 e 29.9) e 1 obeso (Imc ≥ 30).

L’essere in eccesso ponderale, inoltre, sarebbe una caratteristica più frequente al crescere dell’età, fra gli uomini rispetto alle donne, fra le persone con molte difficoltà economiche e fra le persone con un basso livello di istruzione. Il gradiente geografico mostra poi quote crescenti di persone in sovrappeso o obese dal Nord al Sud Italia.

Sempre secondo quanto riportato su tale sito, “Bassa e in riduzione nel tempo sembra essere l’attenzione degli operatori sanitari al problema: appena la metà degli intervistati in eccesso ponderale riferisce di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di perdere peso”.

Per quanto riguarda i bambini, in particolare, i dati del Sistema di Sorveglianza OKkio alla Salute pubblicati dal nostro Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2929) evidenziano che, sia pur in presenza di una lenta ma costante diminuzione del fenomeno obesità infantile, l’Italia non riesce comunque a migliorare la sua posizione nella classifica dei Paesi europei per obesità infantile.

Sempre sul sito del Ministero, si afferma che l’obesità è diventata uno dei maggiori problemi di sanità pubblica in Italia. “Nonostante il miglioramento registrato dagli ultimi dati, restano forti differenze geografiche tra Nord e Sud, a discapito di quest’ultimo – dichiara Walter Ricciardi, Presidente dell’ISS. Resta pertanto molto da fare, soprattutto nella promozione della consapevolezza sui corretti stili di vita. I genitori devono fare la loro parte: i dati, infatti, ci dicono che circa il 40% delle madri di bambini in sovrappeso o obesi ritiene che il peso del proprio figlio sia nella norma”.

Teniamo anche conto che un bambino o un adolescente obeso ha maggiori probabilità dei suoi coetanei di diventare obeso da adulto e, quindi, di sviluppare tutte le patologie correlate sopra ricordate. Il trend delle patologie peso-correlate (ad esempio diabete di tipo 2 e malattie coronariche), infatti, sta aumentando in linea con l’aumento dei trend relativi all’aumento del peso e dell’obesità in modo “dose-dipendente” (maggiore il livello di obesità, maggiore il rischio di ammalarsi).

Secondo un report pubblicato il 3 ottobre scorso dall’US Center for Disease Control and Prevention, nel 2014 più di 630.000 persone hanno avuto una diagnosi di tumore correlata al sovrappeso e all’obesità, in modo particolare nella fascia più giovane della popolazione (tra i 20 e i 49 anni). In particolare, circa la metà dei casi di tumore tra la popolazione al di sotto dei 65 anni è correlata al sovrappeso e all’obesità.

Per questo motivo è fondamentale che si proceda al più presto a massicce campagne di informazione e formazione sui corretti stili di vita, quelli legati all’alimentazione e al movimento fisico in primis, come è stato fatto in passato con il fumo. Informazione che deve passare anche dal medico di base, dal medico del lavoro, dalla scuola, dalle farmacie e da chiunque lavori nel campo della salute pubblica, dell’educazione e del benessere. Dovrebbero essere proposti anche screening periodici rivolti alla popolazione, attività di counseling che seguano le persone verso il recupero del peso corretto e del corretto stile alimentare, oltre che di vita.

Secondo quanto riportato nell’articolo pubblicato su Jama, molti medici non hanno però la preparazione necessaria a portare avanti questa attività di informazione e di formazione, sono addirittura a disagio a parlare di obesità con i propri pazienti, preferendo parlare di “peso poco salutare”, invece che di sovrappeso o obesità.

Importante, poi, sarebbe affiancare i consigli relativi all’alimentazione ad un supporto psicologico e ad una vera e propria attività di coaching da parte di personale adeguatamente formato, in modo da non lasciare sola la persona in questo cammino di cambiamento di stile di vita.

L’articolo conclude dicendo che il cancro non è inevitabile; è possibile che molte tipologie di tumore correlate a sovrappeso e obesità possano essere prevenute e che medici e operatori della salute hanno una responsabilità importante nell’educare i propri pazienti e nel supportare i loro sforzi verso un mutamento di stile di vita. È fondamentale per tutti gli operatori nel campo della salute capire che, oltre ad evitare il tabacco, raggiungere e mantenere un buon peso forma è parimenti importante per ridurre il rischio di cancro.

Per leggere l’articolo in versione originale, questo il link. In fondo all’articolo (in inglese) si potrà trovare citata dell’interessante e recente bibliografia.

[1] L’articolo si intitola “Excessive weight gain, obesity and cancer. Opportunities for clinical intervention” – Greta M. Massetti, William H. Dietz, Lisa C. Richardson.

 

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