Cibi rossi: quali mangiare e perché

30 Set, 2020 da

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Dopo il bianco, l‘arancione e il verde, è la volta del rosso. Il rosso è il colore che aumenta il dinamismo, è il colore del sangue e del fuoco. I cibi rossi generano allegria ed energia. Il rosso stimola la fame, per questo motivo forse è il colore più diffuso negli arredi e nelle divise dei fast food. Se si tende ad esagerare con il cibo, quindi, sarebbe meglio usare il rosso con moderazione. Se non si corre questo rischio, apparecchiare la tavola in rosso potrebbe aiutarci a digerire e assimilare meglio il cibo.

Il rosso è il colore che cattura l’attenzione più degli altri, soprattutto nei bambini, che preferiscono infatti le caramelle rosse alle altre.

Il rosso è un colore caldo e una prolungata esposizione a questo colore fa aumentare la temperatura corporea, al contrario del verde e del blu, colori freddi. Una possibile spiegazione potrebbe essere legata al fatto che l’esposizione al rosso produrrebbe sollecitazioni al sistema nervoso ortosimpatico, con un conseguente aumento dell’adrenalina prodotta dalle ghiandole surrenali che, a sua volta, causerebbe uno stato di allerta in grado di tradursi a livello mentale in senso di pericolo (v. semaforo rosso), ma anche di piacere (rose rosse per te…). Se in eccesso può creare agitazione e ansia.

In Medicina Cinese il rosso è il colore dell’estate, legato al Cuore come organo e all’elemento Fuoco.

Sul fronte dei cibi, al rosso viene spontaneo associare subito il pomodoro. Il licopene è il principale responsabile del colore rosso del pomodoro maturo e si trova soprattutto nello strato più esterno, nella buccia, dove, in seguito alla maturazione del frutto, va a sostituire la clorofilla.

Del licopene sono state studiate le proprietà antitumorali e antiossidanti, che risultano due volte più alte rispetto a quelle del betacarotene, maggiormente presente, ad esempio, nella carota.

L’uomo non è in grado di autoprodurre il licopene, deve assumerlo con l’alimentazione. Una volta assunto, però, viene immagazzinato nell’intestino, nelle ghiandole surrenali, nel fegato, nei testicoli, nella mammella e nella prostata, fornendo vere e proprie scorte necessarie a fronteggiare eventuali carenze.

A differenza di quanto avviene con la maggior parte delle vitamine e dei sali minerali, l’assorbimento del licopene aumenta con l’aumentare della temperatura del cibo. Esso è infatti contenuto in particolari aree della cellula vegetale che durante la cottura si rompono liberando il licopene in esse contenuto. Così, anche se può sembrare strano, salse e passate di pomodoro sono fonti di licopene migliori del pomodoro crudo.

Occorre anche sapere che l’aggiunta di flavonoidi nella dieta potenzia l’attività del licopene: in tavola, quindi, oltre ai pomodori, non fatevi mai mancare ad esempio, olio extra vergine di oliva, mirtilli, tè, broccoli, cavoli, uva – solo per citare alcune fonti di flavonoidi.

Infine, un ultimo consiglio: quando scegliamo i pomodori, prendiamo quelli più rossi, in questo modo avremo la certezza di far scorta di questa straordinaria molecola naturale.

Dato che la stagione dei pomodori è finita, ricordiamo di non consumarli in inverno, dal momento che sono troppo freddi (come natura termica) e troppo ricchi di acqua per questa stagione. L’alternativa, per non farsi mancare la quota di licopene necessaria, l’abbiamo ricordata prima: salsa di pomodoro, possibilmente fatta in casa o di ottima qualità.

Per restare su un frutto rosso di stagione, voglio parlare della melagrana. Questo meraviglioso frutto deve la sua colorazione alle antocianine, ma la sua azione antiossidante dipende per il 92% dalla presenza di tannini, che contiene in percentuale maggiore anche di quella del tè verde.

L’acido ellagico contenuto nel suo succo fresco possiede il più alto potere antiossidante tra tutta la frutta e la verdura e garantisce, quindi, un’altissima azione protettiva sul DNA delle nostre cellule.

I suoi semi contengono poi dosi interessanti di omega-3. La melagrana è inoltre in grado di contrastare l’ossidazione dei lipidi e quindi l’aterosclerosi. È ricca di sali minerali quali ferro, magnesio, fosforo, potassio (300 mg in 100 g di frutto edibile), rame, zolfo.

Ha un’azione immunostimolante grazie alla contemporanea presenza della vitamina C (10% della RDA) insieme agli antiossidanti di cui si diceva prima. Oltre alla vitamina C, contiene anche vitamina A e vitamina B6.

Contenendo fitoestrogeni, ha una funzione regolatrice per le donne sugli sbalzi d’umore in menopausa e giova nel rafforzamento osseo.

Abbinata alle insalate e al pesce, rende il pasto a base di proteine più digeribile per il suo potere alcalinizzante.

Bere succo di melagrana significa ridurre i fattori di rischio cardiovascolare, proteggere le nostre cartilagini articolari e prevenire il rischio di osteoartriti.

Ha, infine, riconosciute capacità di prevenire alcuni tipi di tumore quali quelli al cavo orale, al colon, alla prostata e al seno.

Melagrana a parte, ricchi di acido ellagico sono in genere tutti i frutti rossi, grandi alleati della salute e della bellezza. Oltre a contenere minerali e vitamine di vario genere, sono un concentrato di polifenoli, sostanze, in grado di proteggere dall’attacco dei radicali liberi.

In stagione, quindi, non fatevi mancare le fragole, una vera e propria aspirina rossa, oppure le meravigliose ciliegie con le loro antocianine in grado di contrastare i radicali liberi e di bloccare l’accumulo di depositi di grasso “cattivo”, oppure il delizioso e vellutato lampone, ricco di tannini e di flavoni, i ribes rossi, ricchi di potassio e di vitamina C e, per finire, i ravanelli che fanno parte della famiglia delle crucifere, di cui condividono le proprietà.

Secondo la Medicina Ayurvedica i cibi rossi agiscono sul primo chackra e sono quindi in grado di rinnovare le energie vitali, in una parola: aiutano a “tirarci su”.

Il primo chakra, in sanscrito Muladhara “radice, supporto” è collegato alla Terra come elemento, al senso dell’odorato e al colore rosso; gli organi collegati sono l’ano, il retto, la parte anteriore dell’intestino crasso, tutto ciò che è duro nell’organismo (denti, unghie, ossa, colonna vertebrale), strutture cellulari del sangue, piastrine.

In questa tradizione il rosso è legato inoltre al sangue, alla vita, all’istinto, alla sessualità, al desiderio, incarna la forza vitale ed è associato all’elemento fuoco. Per questo è facile capire come sia un colore stimolante, in grado di stimolare, in particolare, il sistema nervoso simpatico, motivo per il quale viene usato nei problemi dell’apparato respiratorio, nelle forti anemie, in caso di stanchezza o ipotensione. Stimola anche la cicatrizzazione, è utile nelle forme dolorose croniche a carico dell’apparato osteoarticolare. Si impiega dove c’è raffreddamento delle emozioni, apatia, carenza di energia fisica e mentale, depressione, convalescenza dopo malattie debilitanti.

Un breve elenco di alimenti rossi

Insalata Chioggia, ravanello, susine, fragole, pomodoro, ribes rosso, papaveri, lamponi, cipolle rosse, gamberi, insalata trevigiana, peperone rosso, scorfano, ciliegie, arance rosse, amarene, carcadè, anguria, azuki rossi, carne di manzo e rossa in genere, cavolo rosso, corbezzolo, fagioli rossi, fegato, mela rossa, melograno, peperoncino rosso, bresaola, prosciutto crudo, radicchio rosso, bacche di rosa canina, salumi, susine rosse.

Veniamo ora a qualche ricetta di stagione

Borscht

4 rape rosse fresche, 2 spicchi d’aglio, 1 cucchiaino di zucchero di canna, sale, 1 cucchiaio di aceto di mele, 2 cucchiai di olio evo, 1 cipolla rossa, 2 carote, ¼ di cavolo cappuccio, prezzemolo, pepe nero, 3 cucchiai di succo di limone, 1 vasetto di yogurt bianco senza zucchero (meglio scegliere quello più acido che si trova)

Pelate e tagliate a cubetti le rape rosse, tagliate a julienne le carote e affettate sottilmente il cavolo cappuccio. Rosolate aglio e cipolla anch’essi affettati sottili, nell’olio. Aggiungete le rape, le carote e il cavolo, 2 tazze di acqua calda, un pizzico di sale, lo zucchero e l’aceto. Fate bollire la zuppa per 30 minuti, abbassando il fuoco appena arriva a bollore.

Una volta pronta, spegnete e aggiungete il succo di limone, il prezzemolo tritato e una spolverata di pepe. Servite guarnendo ogni piatto con una cucchiaiata generosa di yogurt.

Insalata di barbabietole

1 barbabietola cotta, 1 cipolla di Troppa, 3 patate, 1 mela, 1 gambo di sedano, 1 carota, 125 g di yogurt bianco, sale marino integrale

Fate lessare le patate con la buccia insieme alla carota dopo averle lavate e pulite bene. Pelatele e tagliatele a dadini. Tagliate a dadini anche la mela e la barbabietola. Pulite la cipolla e tritatela. Pulite il sedano e tagliatelo a pezzetti molto piccoli. Mettete tutte le verdure in un’insalatiera, aggiungete lo yogurt e un pizzico di sale.

Riso rosso con broccoletti, uvetta e mandorle

250 riso rosso, 500 ml di brodo vegetale, 300 g di cimette di broccolo, 60 g di mandorle pelate, 40 g di uvetta sultanina, 1 spicchio d’aglio, un po’ di prezzemolo, peperoncino in polvere, qualche goccia di tamari, sale marino integrale, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva

Cuocete il riso rosso in 500 ml di brodo vegetale dopo averlo ben lavato. Mettete a bagno l’uvetta e cuocete a vapore le cimette del broccolo che devono rimanere croccanti. Tostate nel frattempo le mandorle in questo modo: mettete una teglia vuota in forno per una decina di minuti a 150C° circa; togliete la teglia dal forno e disponetevi sopra le mandorle. Rimettete la teglia nel forno, abbassate la temperatura a 90°C e lasciate cuocere per circa 15 minuti, girando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno, così da tostarle in maniera uniforme. Spegnete il forno lasciando la teglia al suo interno per altri 15 minuti per ultimare la tostatura, quindi fate raffreddare. In alternativa fate la tostatura in una pentola di acciaio facendo attenzione a mescolare bene per non bruciacchiare le mandorle. In una padella fate insaporire l’olio con l’aglio e un cucchiaio di acqua, unite le cimette di broccolo cotto e mescolate bene. Aggiungete il riso cotto, l’uvetta e le mandorle tostate spezzate grossolanamente, il prezzemolo tritato. Unite qualche goccia di tamari, regolate di sale e fate insaporire per qualche minuto. Spolverate con il peperoncino e servite.

Insalata di topinambur e broccoli in salsa di melagrana

360 g topinambur, 300 g broccolo romanesco, 1 melagrana, olio evo, amido di mais, sale marino integrale

Dividete il broccolo in ciuffetti; lessateli in acqua bollente leggermente salata per 5’. Scolateli conservando l’acqua di cottura. Pelate i topinambur, sciacquateli, tagliateli a tocchi e rosolateli in una padella con un filo di olio, coperti. Bagnateli poi con l’acqua di cottura dei broccoli, salateli e lasciateli stufare per 7-8’. Tagliate a metà la melagrana, spremetene una parte e versate il succo ottenuto in una casseruola; portatelo a bollore e addensatelo con un cucchiaino da caffè di amido di mais, mescolando per 1’. Sgranate l’altra metà del frutto e servite l’insalata con i grani e la salsa, completando con un filo di olio crudo.

E per finire qualche ricetta già pubblicata su questo sito, sia dolce che salata:

Zuppa di cavolo nero, fagioli azuki e zucca

Brownies al cacao e barbabietole

Una serie di ricette a base di radicchio rosso

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